Saturday, May 30, 2009

Visszhang


Questa è una storia interessante o è una leggenda ungherese che ha del vero.

Eco, è il titolo.
Una storia che ci viene fatta conoscere da un'amica ungherese (presente nella foto qui accanto scattata nel vero luogo di questa storia).
E la leggenda viene dalla Transilvania, una terra inflitta da una leggendaria tolleranza, dove diverse nazionalità da secoli vivono fianco a fianco. Principalmente una comunità Ungherese convertita alla fede ebraica alla fine del 16° secolo. Professavano di essere ebrei in senso spirituale, purché non avendo legami di sangue con gli stessi ebrei.
Così inizia il racconto di Géza Szávai che dalla Transilvania si trasferisce a Budapest alla fine degli '80 e lega la storia di una piccola, esotica comunità ungherese in terra ormai romena, la Transilvania: Gli Ebrei sabbatici di Székely.
Questa storia ci riporta indietro di 400 anni, incastrata nella storia della riformazione della Transilvania, dopo l'invasione dell'impero ottomano che ha portato la fine del Medioevo ungherese, formando 3 parti.
Nella parte est del paese, il "Principato di Monaco", ha avuto un notevole successo politico e militare come membro dell'Impero Ottomano e la riforma luterana, la prima a comparire.
La fede luterana non è mai stata abbandonata dai Sassoni, una delle tre "nazioni rappresentanti", le altre due erano gli Ungheresi e i Székely, mentre i Romeni una piccola minoranza non venivano considerati nazione.
I Sabbatici, residenti nella Terra del Székely nella parte est della Transilvania, non hanno incontrato molti seguaci allora, ma nel diciannovesimo secolo, essi erano la maggioranza solo in un piccolo villaggio, Bözödújfalu, vicino Marosvásárhely. Costruendo una sinagoga dedicata alla predicazione dei rabbini, la cui vita è stata poco diversa da quella dei contadini. Pochi come la comunità dei sabbatici di Székely erano unici di etnografia e storia religiosa, richiamando l'interesse di intellettuali in Transilvania e in Ungheria.
La Cronaca di Géza Szávai assorbisce il calvario di questa comunità, perchè gli ebrei di Székely furono perseguitati per secoli come religiosi e proposto loro come sollievo l'emancipazione nella seconda metà del XIX secolo.
Quando tuttavia la terra che abitavano era divenuta, dopo la seconda concessione di Vienna, nuovamente parte dell'Ungheria (1940-1944), sono stati costretti a rinchiudersi in ghetti, come gli ebrei in Ungheria e Transilvania; alcuni di essi sono stati macellati dai nazisti insieme con gli altri ebrei, alcuni di essi sono sopravvissuti. Questi ultimi sono stati dispersi dopo la guerra, a causa del regime rumeno antisemita. Essi hanno dovuto affrontare oppressione o come ungheresi (székely) o come ebrei.
Nel 1938 la Romania ha negato la cittadinanza a quegli ebrei che precedentemente avevano ottenuto dopo il 1918, rendendoli così fuorilegge nel loro paese.
Piano dal presidente e primo segretario Ceaus Escu che ha portato alla fine della comunità ebraica Székely Bözödújfalu, e alla fine degli anni ottanta, poco prima della sua caduta, ha deciso di annientare" le comunità ungheresi distruggendo i loro villaggi e trasportando il popolo in lontani insediamenti abitativi.
Bözödújfalu vittima di questo piano ha inoltre subito nel 1989 l'inondazione del fiume Küsmöd colpendo le case e la sinagoga, e gli abitanti dovettero abbandonare tutto.
Solo pochi resti rimangono ora, come un triste ricordo di inesorabile ingiustificata aggressione. A poche pietre tombali sono sopravvissute nel vecchio cimitero Sabbatico, nonché l'ornamentazione di alcune mura cadute, sono promemoria di un religioso spettro di una faccia storica della Transilvania ungherese.
I vecchi abitanti del villaggio distrutto, occasionalmente dedicano pellegrinaggi a questo monumento, per la memoria di un loro passato. Bözödújfalu è andato, la comunità ebraica di Székely è dispersa ed estinta.
La sconfitta dell'Ungheria nella prima guerra mondiale, l'invasione della Romania sulla Transilvania (nonché della parte orientale dell'Ungheria, 1919) e la conferma del trattato di Trianon nel 1920, spazza i piani federalisti e gli Ungheresi della Transilvania hanno dovuto affrontare la forte assimilazione della grande Romania. La strategia, la rottura dell'identità nazionale delle etnie non-rumeno.
E quasi due milioni di ungheresi sottostanti alle regole rumene da quasi un centinaio di anni.
Transilvania cuore di un terreno di diversità etnica e culturale, un paradiso della libertà di coscienza e di religione.
Géza Szávai dedica il suo lavoro a questo tragico ricordo appartenente alla storia ungherese, un calvario di un popolo, un autoritratto, una confessione, una pagina personale. E viene considerato dall'autore come qualcosa che può salvare un umano ricordo.
Székely Jerusalem, tratto da Qui

Monday, May 18, 2009

Vampiri a Budapest

Questa è una storia che ha più dell'immaginabile e che non avrei voluto raccontare perché provo ancora terrore, per quello che seguirà.
E' su una città dell'est Europa, al centro dell'est.
Una città e il suo territorio nazionale circondato da paesi slavi, nei quali nascono i primi racconti sui vampiri che ne fanno folklore popolare.
Budapest, capitale dell' Ungheria...
è una città che accoglie in parte studenti e lavoratori stranieri residenti.
Negli ultimi tempi accadono cose molto strane, e le voci girano solo tra questi ultimi, perché la gente del posto da uno sguardo omertoso a quanto accade, rigurgitando non altro che lamentele su usuali problemi sociali ed economici.
A casa di un amico ceco ci incontrammo. Era la notte del 7 maggio. Nel mezzo della serata, ci fermò per raccontarci che erano le 02.30 di notte, quando 2 giorni prima camminava da solo sulla via per casa che si trova nel 1° distretto, la zona del castello di Buda. Lungo il tragitto, racconta di aver trovato riversato per terra, con 2 fori sul collo, un barbone letteralmente dissanguato in Ponty utca, poco dopo un incrocio, a 100 metri dalla fermata dei tram 19-41V.
E' strano, così strano non avvertire nei giorni seguenti una qualsiasi forma di difesa e allarme, a seguito di quanto accaduto. Perché Budapest è una città abbastanza tranquilla, nonostante il gran numero di zingari e barboni presenti per le strade, che tengono non altro alle vecchie usanze, di chiudersi a bere nelle bettole o nei metro.
Ma questa città nasconde qualcosa... qualcosa di molto antico e pericoloso, e nel buio vuole prenderla.
Porte di ingresso che portano giù nel seminterrato, da queste parti si usa così, specie per i locali notturni, ma alcune di loro quanto portano giù?!... Ho sentito farneticare di certi Mattatoi, sono degli antichi luoghi, strani, bui, con le pareti che sembrano essere di ossa umane, sono rifugi creati da Maestri vampiri. Luoghi nascosti, segreti e dove lì si nutrono organizzando banchetti a spese di innocenti per i loro branchi di vampiri non-morti.
Non so se è vero, ma ne ho timore dopo quanto accaduto...
...perché l'omicidio in Ponty utca non è il prologo, ma solo l'ultimo fatto recente, di un presente che non immaginate neanche, dopo una serie numerosa di delitti e sparizioni, il quale inizio non ricordo con esattezza. Ma so che questa storia sembra riportare l'Ungheria in un vecchio cielo rosso che dia l'impressione di avvicinarsi e posarsi sopra di noi. Nonostante l'entrata in Europa, si cerca con fatica di andare avanti anche se lentamente, tra laceranti crisi economiche, e oggi la sparizione e il ritrovamento di decine di persone di qualunque età, uccise selvaggiamente e lasciate a terra con una sola goccia di sangue in corpo.
Ma questa storia ha del peggiore, personaggi strani sono vicini a questa vicenda, forse gli stessi che hanno creato i Mattatoi. Dicono che sono personaggi carismatici, affascinanti, potenti, e mutaforma secondo quanto racconta un collega spagnolo prima della sua sparizione. Temo che sono capaci di rimanere nell'ombra e far si che le cose ritornino al loro posto, come voluto. La polizia non indaga come dovrebbe, ho paura che questo o questi esseri potenti possano camminare perfino alla luce del sole, indossare abiti attuali, perfino entrare negli ordini di stato e controllarli.
Omicidi rituali, violenti, e compiuti con un'innaturale abilità che accadono solo quando cala la notte sulla città: le luci si accendono sul parlamento di Budapest, sul ponte delle catene e sull'imponente castello di Buda, mentre qualcosa di malvagio e non umano si prepara per andare a caccia per le strade della città.
Altre vittime orrendamente trucidate e mutilate, sono state rinvenute alle spalle della rinomata universita Corvinus che si affaccia sul Danubio, in Kiraly utca, Jegverem utca, Izabella utca, Damjanich utca, Frankel Leo utca, stazione ferroviaria Keleti, Periferia di Kobanya e su una traversa di Andrassy ùt.
Da Buda a Pest, i vampiri si nutrono di noi.

Temo che Budapest è ormai territorio dell' Ł'altrα Þaяte.

I fatti raccontati, sono solamente frutto dell'immaginazione e della libera espressione artistica dell'autore, basati sul fumetto Dampyr di Mauro Boselli e Maurizio Colombo.

Friday, May 15, 2009

Erzsèbetvàros: la pulizia del quartiere

Cosa è accaduto oggi...
...nelle strade del mio quartiere: la gente si riversa per le strade, portano giù di tutto dalle loro abitazioni: Mobili, Porte, Finestre, Sedie, Poltrone, parti della struttura costruttiva dell'appartamento... di Tutto!
Quello che sta accadendo non è niente di normale, Pura e acida povertà a 2 passi dalla mia porta, Periferia? Vivo a pochi passi dalla bellissima Piazza degli Eroi a pochi minuti dal centro.
Nel frattempo i turisti scattano foto e bevono un caffè in piazza, Erzsèbetvàros è sottosopra ed è diventato il mondo perfetto per numerosi zingari ungheresi.
Per anni... anni maledetti che hanno reso questo paese zoppo e invalido, le mani bloccate al cielo, le urla dei più sofferenti. Difendere la propria nazione o rinnegarla?! La finta ricchezza poco dopo la brutale povertà dei giorni nostri, degli anni nostri, ANNI maledetti e gli incancellabili effetti del comunismo russo.

Tuesday, May 12, 2009

Russian Roulette


Una società che è una Roulette Russa.
Un risveglio che è come andare a letto con un sacco di pensieri.
Un altro giorno, lo stesso mondo triste e abbandonato a se, fuori dalla mia porta.

Insoddisfazione per le strade del mio quartiere, i volti delle persone sono mostri della scontentezza e dedite alla rassegnazione di una vita che puzza più della merda.
Invidia, Pessimismo, Traumi infantili, Storia da dimenticare... dura e scolpita nei loro inconsci più profondi... uscirne vincitori mai.

Speranza di miglioramento = 0, per chi affoga le disgrazie e le perdite in un bicchiere vuoto e profondo quanto la disperazione di un popolo rassegnato.

Mettersi in gioco alla roulette dell'ultima chance, l'unica cosa da fare.

Monday, May 11, 2009

Pilsner Urquell

E' senz'altro la mia birra preferita, ve lo giuro su questo blog.
Quel week end a Praga è stato fatale perché io mi innamorassi della Pillsner.
Pinte a 1.50/2 € e di una fermentazione che è unica, quel sapore di una vera birra che non va via neanche dopo il dolce.
Apprezzata pure dai veri intenditori di birra: i tedeschi, che a flotte si dirigono a Praga per farsi una buona bevuta.
E una birreria da sogno e' la Malostranska Pivnice, La birreria di Mala Strana, dall'esterno non puoi non essere tentato dal farti avanti e chiedere una buona pinta.

Domenica al Champs di Budapest (locale sportivo), ho ottenuto chiedendolo semplicemente, il bicchiere originale (foto a destra) che oggi si trova posato sulla menzola all'ingresso del mio appartamento, brillante come una reliquia in vetro.

La Pilsner Urquell, una birra dal gusto abbastanza forte di luppolo e abbastanza amara con il 4,4% vol di alcool. Commercializzata con il nome Plzeňský Prazdroj in precedenza per il mercato interno, è una birra ceca, prodotta sin dal 1842 nella città di Plzeň, nella regione della Boemia. Tutte le lager prodotte attualmente nel mondo sembrano ispirarsi a questa birra. Parecchie si fregiano anche del nome pils(ner), anche se sono spesso meno corpose e luppolate dell'originale birra boema. La Pilsner Urquell viene esportata in circa 50 Paesi esteri e il suo mercato è in continuo aumento. Recentemente ha vinto il prestigioso trofeo di Chicago e nominata World Champion Beer, ovvero "birra campione del mondo".

Friday, May 8, 2009

Zombie per le strade

La nostra rubrica dell' horror non può certo fermarsi su questo blog, e questo racconto purtroppo vero, viene da Budapest dove il terrore è per le strade...
Camminano senza una meta, sono dappertutto, hanno raggiunto da tempo ormai anche il centro città, si muovono perfino in gruppi di 3 e 4, prendono posto lasciando il segno della loro presenza. Sono creature sole che ormai hanno perso tutto, pure la cognizione di una società civile.
Barcollano ma non lasciano cadere la lattina di birra... le due donne in carne a pochi metri dalla mia auto, nel contempo io leggevo il numero 94 di Dampyr: "Lo Stregone senza volto".
Nel quale un pirata bucaniere di nome Guinou, reso vampiro dal Maestro Draka ha libero arbitrio, a differenza dei soliti non-morti.
Diventa verso la fine della sua lunga esistenza, uno stregone che muta uomini in zombie tramite pratiche Vodou.
Zombie come quelle 2, che ignorando il fatto reale di trovarsi in un centro urbano, ritengono di pisciare insieme proprio li, su una piccola aiuola depressa situata sul marciapiede. Nauseato, e per evitare storie se si fossero accorte di me, decisi di allontanarmi.
La stessa sera...
Trovo un articolo del 2008, dove diceva che solo nella città di Budapest, gli zombie erano circa 30.000.
Ma arrivano notizie ancora peggiori dai media in questi giorni: i pochi spiccioli che il governo ungherese forniva alle famiglie più disagiate, si riducono quasi a 0 per una parte di loro.
E cresce inoltre la percentuale dei bambini dati dalle famiglie in adozione alle comunità, perché non avendo le possibilità economiche per sfamarli.
Temo per questa crisi che si è espansa in tutto il mondo, ma per i più colpiti che sono sempre i più poveri...
Al tramonto io cammino, accostando la grande area del parlamento di Budapest in puro stile gotico, cosi affascinante e misterioso... di seguito alzo lo guardo e scorgo un'ombra dalla finestra, l'ombra di un politico a giudicar dal colletto bianco, i suoi occhi sono rivolti verso fuori. Guarda verso la strada, in una positura comoda, sembra come se avesse le mani in tasca...
...mentre lui guarda una strada colma di zombie.

Sunday, May 3, 2009

TooL, dedizione alŁ'altrα Þaяte

I TooL sono un gruppo rock nato nel 1991 a Los Angeles. Il loro stile unisce elementi alternative rock, neoprogressive, progressive metal e di altri generi affini.
Sperimentazioni sonore, arte visiva e i loro tour sono un completo viaggio dall'Ł'altrα Þaяte.
Video non ortodossi, censure e uno sforzo continuo per preservare la propria privacy. Tra l'uscita di un album e un altro, lasciano passare molti anni, tutto ciò per elaborare vari dettagli, quali il design del booklet degli album, le luci degli show e lavorare con noti side-project.
Opiate 1992 - Undertow 1993 - Ænima 1996 - Salival 2000 - Lateralus 2001 - 10.000 days 2006
Il quartetto psicadelico é formato oltre che dal cantante e compositore Maynard James Keenan, dal chitarrista Adam Jones, dal bassista Paul D'Amour (prima) e in seguito dal britannico Justin Chancellor e dal batterista Danny Carey.
Il nome proviene dal passato di Maynard James Keenan: era infatti un aspirante marine nell'esercito statunitense e "tool" è nel gergo militare una persona che tradisce anche i migliori amici per i propri interessi e che segue ogni singola regola che gli viene imposta dall'alto, tema ricorrente nei testi di Keenan.
Maynard James Keenan: nei primi anni 90 va a Los Angeles per esplorare le architetture di templi sacri e la rigenerazione. Sembra strano esordire in questo modo per raccontare la storia di una persona, ed è ancora più strano analizzare il suo ambiente personale. In casa sua il pavimento è rotondo su due lati e rialzato nel mezzo. Sul muro piccole opere d'arte di Ramiro Rodriquez. Sulla cornice della finestra un gatto pelato osserva attentamente un pappagallo lagnante che oscilla come fosse ubriaco. Dall'altra parte le cose non cambiano. C'è un calendario di quadratini crociati con un 'A Perfect Circle' segnato il 23 Maggio e un "NIN" tour' al 12 Aprile.
Adam Jones: da piccolo marinava la messa domenicale per leggere fumetti in un negozio. Il rifiuto della parla di Dio per il microcosmo delle immagini e dei fumetti continuò anche a scuola dove usava disegnare durante le ore di lettere e a pensare di musica durante le ore di matematica. il talento musicale e l'innato interesse verso i fumetti lo portarono a sviluppare proprie idee nell'ambiente filmatografico e iniziò anche a creare oggetti tridimensionali attraverso la scultura ma solo negli ultimi 9 anni Adam ha cominciato a esplorare il pieno potenziale di proiezione delle sue emozioni attraverso le canzoni, i video e gli album dei Tool. A volte, nel suo ambiente, Adam è in grado di calare in uno stato alterato in cui il suono della chitarra invoca visioni e immagini, mentre il lavoro su video, creano allucinazioni auditive di riffs e musica. Quello che rende importante il lavoro di Adam nei Tool è il fatto di saper esplorare i contrasti delle percezioni: il cervello è in continua lotta tra i due emisferi che finisce per alternare la musica ai numeri, le immagini alle parole, l'essere e il fare.
Danny Carey: un elemento di mistero all'infanzia di Danny quando spiò il padre che armeggiava una grossa spada in un rito massonico. Danny si scoprì fare, egli stesso, movimenti simili quando cominciò a suonare la batteria all'età di 13 anni. All'Università del Missouri a Kansas City, intraprese degli studi sulle percussioni con speculazioni sui principi di geometria, scienza e metafisica. Seppur non affiliandosi a qualche loggia massonica o seguire una qualsiasi scuola religiosa, Danny mantiene la sua attenzione verso gli studi occulti, trovò l'intuito in un aspetto nascosto nell'esagono regolare utilizzando le forze astrali attraverso la meditazione. Danny poi sistemò la sua batteria secondo le proporzioni del cerchio e del quadrato. Quindi eseguì un rituale dell'esagono per generare un disegno di movimenti nello spazio. Ritmo e passaggio invocano un demone, contenuto in una cassetta, che fornisce brevi parabole simili a quelle contenute nel libro delle falsità.
Justin Chancellor: Attualmente si esercita a raggiungere degli stati ipnotici utilizzando ambienti sonori creati da sua moglie Ari e una forma molto specializzata di yoga. Tutto ciò serve a facilitargli il movimento nella matrice mutevole e nel labirinto di emozioni della sua mente. Justin usa poi le sue esperienze come un punto di riferimento per i suoi riff e introduce una profondità olografica alla musica dei Tool.